Reina vuole il Psg, è braccio
di ferro: la rabbia di Sarri

Reina vuole il Psg, è braccio di ferro: la rabbia di Sarri
di Francesco De Luca
Sabato 26 Agosto 2017, 00:00 - Ultimo agg. 15:17
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Dove falliscono i suoi avversari, incapaci di fargli male, riesce a volte il Napoli. Due giorni fa, mentre dall’urna uscivano i nomi di abbordabili avversarie nel girone di Champions League, si consumava lo strappo tra Reina e il club. Il portiere che giovedì prossimo, guarda caso ultimo giorno di mercato, compie 35 anni vuole trasferirsi al Paris St. Germain, che gli ha (avrebbe) proposto un contratto pluriennale da 3,5 milioni a stagione mentre De Laurentiis non ha voluto prolungare l’intesa neanche di 12 mesi. Ma Reina è legato al Napoli fino al 2018, quindi «prigioniero» del Napoli.

Così come il Napoli è «prigioniero» di Reina, del quale non può liberarsi, a prescindere dal valore, perché il mercato sta per chiudere e scegliere un sostituto forte è impresa ardua.
Questa vicenda, basata anche su rancori personali, non sarebbe dovuta esplodere in giorni felici per la squadra, che si è qualificata in Champions e ha spinto già 23mila tifosi ad acquistare i biglietti per la partita con l’Atalanta.
 



Ma i lunghi silenzi del portiere, interrotti da alcuni tweet non calcistici, facevano capire che covava il fuoco sotto la cenere del mancato accordo con De Laurentiis. Hanno sbagliato tutti - finora - in questa storia che preoccupa i tifosi perché il Napoli ha bisogno di tranquillità e stabilità per puntare allo scudetto.

1) De Laurentiis aveva di fatto sfiduciato Reina il 22 aprile, il giorno in cui Insigne siglò a Castel Volturno il rinnovo fino al 2022: «Prenderemo un altro portiere di valore, poi deciderà l’allenatore chi far giocare». Sono passati 125 giorni e non è arrivato. Perché il presidente non ha subito chiuso per Szczesny, preso poi dalla Juve? Perché ha interrotto i colloqui per Leno, Rulli, Karnezis? Se non era intenzionato a rinnovare il contratto di Pepe neanche per un anno, più logico congedarlo e battere altre strade. Era legittimo che il Napoli scegliesse un’alternativa in grado di raccogliere l’eredità dello spagnolo in questa stagione o nella prossima: se questo era il progetto societario, perché fermarsi?

2) Sarri, davanti alla possibilità dell’arrivo di un altro portiere, ha garantito per Reina, difendendo quello che ritiene un capitale tecnico (è adatto al suo gioco per l’uso dei piedi e la capacità di riavviare l’azione) e un uomo forte dello spogliatoio. Ma quali garanzie gli ha dato Pepe sulla sua permanenza a Napoli durante i pubblici colloqui sul campo di Dimaro? Maurizio è nel calcio da molti anni, tutti gli uomini di questo mondo - allenatori compresi - sono sensibili al fascino dei milioni e quelli che ha (avrebbe) promesso il Paris St. Germain sono davvero tanti. Si poteva forse sospettare questo sviluppo.

3) Reina ha avuto un comportamento ambiguo con quei silenzi. Ha rotto con De Laurentiis a fine maggio, quando rispose con durezza - via social - ad alcune frecciate del presidente sul suo stile di vita. Non c’è stata la possibilità di ricomporre con il patron laddove il rapporto con Sarri e i compagni è (sarebbe) rimasto ottimo. Ma Pepe, lasciandosi tentare dai soldi degli emiri, ha tradito un «patto» che gli azzurri avevano sottoscritto con il tecnico: restiamo tutti per lo scudetto.

Parigi è un incanto, il Paris St. Germain ha il fenomeno Neymar e tante altre stelle, c’è (vi sarebbe) la possibilità di giocare da titolare e di guadagnare tanto fino alla pensione: l’amore del portiere che batteva la mano sul cuore mentre cantava sotto la curva «Un giorno all’improvviso» si è dissolto? D’altra parte, questa è stata l’estate in cui tanti calciatori, famosi o meno, hanno trattato direttamente con altri club, disinteressandosi di contratti in vigore. Nel silenzio assoluto delle istituzioni.

È normale che arrivino offerte per giocatori di prestigio e De Laurentiis le ha respinte tutte. Ma qui c’è un portiere - il ruolo più delicato - che insiste affinché il Napoli accetti, a poche ore dalla chiusura del mercato, la proposta del Paris St. Germain, allenato da Unai Emery, che ha lo stesso procuratore di Reina. Il Psg ha preso in passato due fuoriclasse dal Napoli - Lavezzi e Cavani, con prezzi fissati da clausole - e vi sono tra i proprietari rapporti tali da poter eventualmente anticipare i tempi di una trattativa. Reina vorrebbe andar via e mettere spalle al muro il Napoli, cioè De Laurentiis, con cui vi sono stati contrasti ancor prima di quella cena sulla collina vomerese perché il portiere è stato delegato dai compagni a trattare i premi. Ma è anche il Napoli che lo mette spalle al muro ribadendo la forza di quel contratto siglato tre anni fa: l’ex campione del mondo era reduce dal Bayern Monaco, dove aveva giocato soltanto 3 partite per mancanza di spazi e problemi fisici.

Tutto può accadere negli ultimi giorni di mercato, però la sensazione è che il Napoli trattenga Reina, che dovrà rinunciare a malincuore ai milioni del Psg. Ma quale sarà l’effetto sui rapporti con la squadra, con Sarri, con i tifosi, visto che quello con De Laurentiis si è ormai deteriorato? Per quanto tempo vi sarà questa ombra sulla stagione dei grandi obiettivi? E domani arriva l’Atalanta, una delle due squadre che ha tolto sei punti al Napoli nella scorsa stagione: l’altra è stata il Real Madrid.

 

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