Cappuccio firma l'impresa: il napoletano si conferma campione d'Europa

Christian Cappuccio
Christian Cappuccio
di Diego Scarpitti
Giovedì 9 Maggio 2019, 18:12
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Vittoria e conferma. In versione «guardiano della notte» contro gli «estranei», difende il titolo dalle altrui mire espansionistiche e non condivide il suo trono di spade con gli agguerriti avversari. Resta in carica il campione europeo Christian Cappuccio, che a Minsk, capitale della Bielorussia, primeggia nel chanbara, disciplina nata dalla fusione della scherma olimpica con l’antica arte dei samurai, e fa risuonare l’inno di Mameli. Italia vincitutto e prima nella classifica generale, precedendo la quotata Francia, gli ostici padroni di casa e la corazzata russa: ben 58 medaglie complessive, di cui 17 d’oro (15 individuali e 2 di squadra), 14 d’argento, 24 di bronzo (23 nella prova singola e 1 di gruppo), 3 Grand Champion con Gianluca Galbiati, Amedeo Romano (autore di una tripletta) e Miryam Aliberti, bissando quest’ultima il successo con Sara Di Nicola e Annachiara Contesimo. Esperienza fantastica per gli azzurri, che hanno puntato sulla forza della squadra, composta in buona misura da partenopei e salernitani.
 
 

«Sono riuscito a strappare l’oro nella specialità Tanto (pugnale giapponese), conservando il titolo già acquisito, e a conquistare il bronzo nel kihon, una novità nel mio solito stile, basato più sui combattimenti», spiega orgoglioso Cappuccio, che sarà ancora il detentore indiscusso per il prossimo biennio. «Mai scontata la vittoria. Ogni risultato ottenuto è solo il culmine, la punta di un iceberg fatto di tanti, tantissimi sacrifici fisici, economici, mentali, di tempo dedicato nel fare ciò che si ama». Nessuna certezza per chi lotta insistentemente per coronare il proprio sogno. “La medaglia epilogo positivo, che racchiude l’impegno, la dedizione, il supporto di quanti ruotano intorno a me, dai quali ricevo il giusto calore che mi spinge a dare di più: la mia famiglia, Laura Stefanelli, Claudio e Gianluca Cappuccio, Elvira Petillo e la mia amata ragazza Serena Caldo». Dal focolare domestico al tetto d’Europa, sospinto dall’affetto di amici e allievi, con relativi genitori. Allenamenti preparati in diverse strutture, considerata la nota crisi impiantistica: al polifunzionale di Soccavo, presso PalExtra Milleculure, Old Friends Gym e al Vomero nel Club Schermistico Partenopeo.

«Ringrazio la dirigenza della Federazione Sport Chanbara Italia, il presidente Giovanni Desiderio, Mario Baldi, Ezio Antonucci, Antonio Di Nicola, il commissario tecnico Diego Falco e Loredana Iaccio». Debito di riconoscenza nei confronti del preparatore atletico Ugo Ricci. «In queste due medaglie vinte c’è un po’ di tutti voi», ammette soddisfatto Cappuccio. Sfide impegnative che hanno dimostrato ancora una volta l’elevato tasso tecnico degli italiani. «Sul tatami, come nella vita, trionfa chi, credendoci di più, riesce ad essere lucido, trovando sempre soluzioni nuove, per risolvere i problemi». Per il terzo anno consecutivo le azzurre ottengono il titolo di campioni d’Europa kihon e datotsu, mentre la squadra maschile datotsu si è piazzata al terzo posto. «Non c’è tempo per eventuali pause. Sono già proiettato al campionato italiano, che si svolgerà domenica 12 maggio a Baronissi: purtroppo combatterò contro tutti i miei compagni della Nazionale». Lo sport è amicizia ma anche competizione.
 
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