L'Italia made in Campania nel chanbara è campione del mondo in Giappone

Italia di chanbara
Italia di chanbara
di Diego Scarpitti
Giovedì 7 Novembre 2019, 13:08
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La Storia in Giappone. A scriverla l’Italia made in Campania sul tetto del mondo (meglio sulla vetta del monte Fuji, patrimonio Unesco). Doppietta iridata per i samurai naposalernitani nel 44esimo campionato di chanbara, primi e incontrastati nella rassegna a squadre datotsu (sia femminile che maschile) e vicecampione mondiale nella specialità kihon.
 

 

 
Come da tradizione, alla vigilia della partenza, per stemperare la tensione e non farsi prendere dall’ansia, all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino, al piano il campione europeo in carica, Christian Cappuccio, ha accompagnato la pregevole quanto originale esibizione canora della napoletana Robertavelia Tafuto, che si è cimenta brillantemente in «All of me», del compositore statunitense John Legend.Gesto scaramantico e abituale (che ha portato decisamente bene), sotto lo sguardo attento del presidente Giovanni Desiderio. Da applausi la Campania con i suoi magnifici 7 atleti, 4 ragazze le salernitane Myriam Aliberti, Asja Antonucci, Annachiara Contesimo e la «solista» Tafuto, e i tre ragazzi partenopei Giovanni Cafaro, Francesco Serrone e Cappuccio. Fantastica Italia che sogna e fa sognare.
 
«Sono riuscito a raggiungere il sogno di una vita: campione del mondo a squadre e, inoltre, un terzo posto individuale nella specialità tate kodachi (scudo e spada corta)», dichiara trionfante il napoletano Cappuccio, orgogliosamente avvolto nella bandiera italica.
 
Medaglie (d’oro ovviamente), tricolore in bella mostra e inno di Mameli a risuonare nel Paese del Sol Levante. Missione compiuta per la spedizione azzurra capitanata da Annachiara Contesimo, con la guida tecnico-tattica del direttore e maestro della Nazionale Diego Falco, che ha realizzato un’impresa straordinaria che non si ripeva ormai dal lontano 2009. E allora Dream Team.

Nel combattimento 3 contro 3 incontenibile ItalCampania. Cappuccio nel kodachi (spada corta), Cafaro nel choken free style (spada lunga ad una mano) e Serrone nel nito (doppia spada) sbaragliano la corazzata Russia, superano la Germania, scavalcano in finale i padroni di casa. Non sono da meno le ragazze Aliberti, Contesimo e Tafuto, dimostrando di essere competitive contro giapponesi, rumene e russe, che hanno messo al collo, oltre all’oro, la silver medal nella gara a squadre kihon, precedute dalle nipponiche (decisione arbitrale alquanto discutibile).
 
Da registrare pure i piazzamenti nelle competizioni individuali. Nel kihon Aliberti terza (così come nel kodachi) e Contesimo vicecampionessa del mondo (seconda anche nel nito), mentre nel datotsu la più piccola della spedizione Antonucci si è laureata campionessa mondiale nella specialità choken free style (terza nel choken morote - spada lunga a due mani).
 
Si rallegrano per la pioggia di medaglie e i titoli guadagnati con pieno merito il presidente Giovanni Desiderio e il segretario generale Mario Baldi. Il lavoro svolto durante tutti questi anni ha prodotto i suoi frutti. L’Italia del chanbara dà lustro al Paese intero, grazie ai guerrieri azzurri, che sfoggiano il tricolore sul petto, aggiungendo due stelle alle tre già ottenute in precedenza. E’ storia stellare.
 
 

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