Benevento, rotta, dipendenti sul piede di guerra: è caos sui biglietti

Ora i sindaci minacciano lo sciopero

I trasporti
I trasporti
di Paolo Bocchino
Venerdì 22 Marzo 2024, 08:17
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Trotta, dipendenti sul piede di guerra mentre i biglietti sono sempre più un optional. Dopo un lungo periodo di quiete, tornano le fibrillazioni tra i lavoratori e l'azienda affidataria del servizio di trasporto pubblico locale. Nel mirino il mancato versamento dei contributi previdenziali e di altri oneri contrattuali, ma anche la perdurante assenza dei controlli sui bus. Da qualche tempo, per di più, si registrano pesanti disservizi nella rete di distribuzione al pubblico dei titoli di viaggio, il che rende sempre più teorico l'obbligo di pagamento del corrispettivo per chi utilizza i mezzi di trasporto in città.

Veemente la mobilitazione delle organizzazioni sindacali, che minacciano lo sciopero se non arriveranno in tempi brevi risposte esaurienti dai vertici aziendali. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal hanno proclamato lo stato di agitazione con avvio della procedura di raffreddamento. Rimasta senza risposta la richiesta urgente di incontro a Trotta per le «gravi problematiche» del servizio in città, inoltrata alla stessa azienda lo scorso 14 marzo.


«Le scriventi organizzazioni - denunciano i segretari Esposito (Cgil), Monetta (Cisl), Ferraiuolo (Uil), Fasano (Ugl), Cucciniello (Faisa Cisal) - sono state informate dai rappresentanti territoriali e aziendali che la società Trotta Bus omette di regolarizzare la posizione contributiva dei lavoratori in merito al fondo previdenziale “Priamo” e a “Tpl Salute”. Tali voci risultano regolarmente trattenute in busta paga ma, ad oggi, si registrano gravi inadempienze circa il relativo versamento. Si ricorda che il trattamento di fine rapporto dei lavoratori confluisce nel Fondo Priamo, e che Tpl Salute è un elemento obbligatorio stabilito da contratto».

I sindacati, tra l'altro, «non condividono la scelta aziendale di interrompere le attività di controlleria sui mezzi funzionali alla verifica dei titoli di viaggio e anche ad assicurare maggiore sicurezza per passeggeri e personale operatore di esercizio».

Mancanza dei controlli a bordo che fa dei bus beneventani la mecca dei «portoghesi». Non si può neanche parlare di lassità delle verifiche, quanto di totale assenza da anni. Il ricordo dei verificatori dei titoli di viaggio si perde nel periodo pre-Covid. Superata la pandemia, non è stato ripristinato il servizio, e il bollettario delle multe resta intonso da tempo immemore. A ciò si aggiunga che da alcune settimane, i punti vendita cittadini non vengono riforniti dei biglietti del circuito Unico Campania al quale aderisce il vettore locale.

«Non rispondono al telefono da due mesi - riferisce la titolare di due rivendite-tabaccherie in piazza San Modesto e in via Cocchia -. Le persone, sempre meno in verità, vengono a chiederceli, ma siamo costretti a rimandarli via senza ticket». Un disservizio legato, a quanto si apprende, da una riarticolazione interna di Trotta, con il pensionamento dello storico addetto non adeguatamente avvicendato.

Situazione che a macchia di leopardo si verifica in tutta la città, lenita solo dalla richiesta in costante calo.

Clamoroso il trend fotografato dai numeri: dagli 11mila biglietti staccati mensilmente nel 2019, si è passati al migliaio circa venduto oggi. Un tracollo. Inoltre sugli autobus beneventani è impossibile dotarsi di biglietto acquistandolo dal conducente a prezzo maggiorato. Rimasto sulla carta un progetto-obiettivo condiviso con i lavoratori due anni fa. E suona come una beffa vedere desolatamente spente le obliteratrici montate sui molti mezzi rinnovati della flotta.

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«Problemi che conosciamo e che ho già rappresentato ai vertici di Trotta - conferma l'assessore delegato Luigi Ambrosone -. Per ciò che concerne il mancato versamento degli oneri, escluderei che sia indice di difficoltà finanziaria dell'azienda, dal momento che gli stipendi vengono bonificati ai dipendenti persino in anticipo sulla scadenza. Attendo i dovuti chiarimenti».

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