Avellino, ecco Eziolino Capuano:
​«Lupi, adesso alleno io»

Avellino, ecco Eziolino Capuano: «Lupi, adesso alleno io»
di Titti Festa
Mercoledì 16 Ottobre 2019, 12:13
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Una società silenziosa ma schizofrenica. Una società che continua a dimostrare in modo plateale la sua assoluta ignoranza del mondo del calcio e delle dinamiche che lo caratterizzano. Una regola, per esempio, è che prima di presentare, seppure in modo del tutto informale, un nuovo allenatore è necessario esonerare il vecchio. Ma l'Avellino targata Sidigas oramai non sorprende più nessuno e si sta facendo promotrice di uno stile unico e inimitabile: quello dell'operare senza nessun criterio logico, senza un obiettivo chiaro, senza soldi (unico dato certo) e senza avere rispetto delle persone.

Mentre Giovanni Ignoffo sosteneva infatti il suo ultimo allenamento al Partenio Lombardi, Salvatore di Somma e il dimissionario (anche se non sono state ancora ufficializzate) amministratore delegato dell'Us Avellino Sandro Iuppa incontravano Eziolino Capuano all'Hotel De La Ville. Un confronto durato più di una ora dopo il quale è arrivata la fumata bianca: Capuano è il nuovo allenatore dell'Avellino. Chiedersi da dove siano usciti i soldi visto che fino a lunedì non c'erano, è una domanda più che lecita. La risposta, per la verità poco convincente, di un sempre più imbarazzato Salvatore di Somma, che in realtà avrebbe spinto eccome per cacciare il tecnico siciliano fino a minacciare le dimissioni, è che lo stipendio per il nuovo arrivato, che porta con sé anche il suo secondo Giuseppe Padovano, sarebbe stato ricavato dai resti della seconda fideiussione, pari a circa 25 mila euro netti. Non a caso non è stato esonerato lo staff: per ora restano, non si sa fino a quando e soprattutto con quale spirito, Daniele Cinelli, il professore Giuseppe Di Mauro e il preparatore dei portieri Angelo Pagotto.

Eziolino Capuano è emozionato, sorridente, carico. All'uscita dall'albergo svela i retroscena di una trattativa che è cominciata dall'estate scorsa, ha avuto una pausa e si è riaperta già diversi giorni fa. «È dal 1996, dai tempi di Sibilia, che aspetto questo momento ed ora sono finalmente è arrivato. La trattativa era aperta da diversi giorni: oggi (ieri ndr) mi hanno richiamato e sono corso qui. Sono orgoglioso, felice, fiero di rappresentare questa piazza: ce la metterò tutta e lo prometto davanti a Dio. Lavorerò 24 ore al giorno per l'Avellino: ho rifiutato una squadra di Serie C perché volevo una grande piazza che per me è come il Real Madrid. Mi sento un privilegiato». Da oggi Capuano che, comincerà a lavorare con una doppia seduta, dovrà prima di tutto conquistare i tifosi che questa estate non lo volevano e che non dimenticano i festeggiamenti dopo la vittoria nel derby di Castellammare. «Saranno i risultati e il lavoro conclude- a far sì che la piazza possa apprezzarmi. Ovunque sono andato ho svolto sempre il mio lavoro. Sarà il tempo a far apprezzare l'uomo Capuano. Forza Avellino, già amo tutti». Se Capuano, che sarà presentato domani al Partenio Lombardi in conferenza stampa, sorride, Salvatore di Somma appare visibilmente imbarazzato. «L'errore che ho commesso sta nel non aver avvertito prima Giovanni Ignoffo. Pensavamo di fare tutto in segreto, ma la stampa è stata brava a scoprirlo per tempo. Non ho fatto una bella figura con lui e mi dispiace, credevo tantissimo nel suo lavoro, ma dopo quattro sconfitte in cinque gare, era necessario dare una svolta e uno scossone all'ambiente. Sono convinto che Capuano sia la scelta migliore da cui ripartire. Non c'è stato alcun comportamento schizofrenico da parte di nessuno. È una decisione di cui mi assumo la responsabilità come l'ho fatto a luglio per l'arrivo di Giovanni Ignoffo. Lunedì scorsi eravamo orientati sulla sua riconferma: poi c'è stato un ripensamento». E i soldi per il nuovo tecnico da dove sono usciti? Da uno sponsor o da cosa? «Con quello che resta dalla ultima fideiussione abbiamo garantito lo stipendio a Eziolino che si è ridotto di molto l'ingaggio e si è accontentato. La situazione economica è serena. Gli stipendi sono stati pagati, a dicembre avverrà lo stesso, e a gennaio interverremo sul mercato cercando di intervenire dove possiamo. La squadra è valida, sappiamo di essere limitati numericamente e sappiamo in che reparti va rinforzata». L'impressione è che di Somma menta sapendo di mentire, ma le risposte sul futuro della società toccano a Claudio Mauriello e a Gianandrea De Cesare, e forse arriveranno nella conferenza stampa di domani, semmai uno dei due dovesse presentarsi.
 
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