Futsal Fuorigrotta, il doppio sogno
di Luca De Simone

Luca De Simone
Luca De Simone
di Diego Scarpitti
Mercoledì 13 Maggio 2020, 12:05
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Ancora insieme. Se le società di calcio a 5 mostrano un bisogno incalzante di risposte immediate, si delinea l’ossatura del Futsal Fuorigrotta. Pallone sgonfio al momento e corsa ad ostacoli, ma il presidente biancazzurro Serafino Perugino inizia ad imbastire il roster della prossima stagione. Arriva la conferma per il fuoriclasse napoletano Luca De Simone. Fiducia ampiamente rinnovata con un unico obiettivo nella mente.
 
«Sono orgoglioso di vestire per il quinto anno consecutivo la maglia del Fuorigrotta, che sento e considero come una vera famiglia», riferisce soddisfatto il giocatore classe’95. «Non vedo l’ora di ritornare sul parquet e tagliare il traguardo desiderato». Sogno interrotto e soltanto rinviato la promozione in seria A1.
 
Coronavirus. «In questi periodi di quarantena comprendi realmente quanto sia fondamentale nella vita di tutti i giorni un semplice allenamento con la propria squadra, così come l'adrenalina del sabato prima di una partita: aspetti che mancano tantissimo».
 
Amicizie clorate. Calottine e pallone. Intrecci e trame non solo di gioco. Il pallanuotista Matteo Aiello e i fratelli Ciro e Sara Centanni, argento alle Universiadi 2019. Stessa scuola, liceo scientifico Sbordone. E una vacanza insieme nell’isola di Mykonos, meta estiva gettonata da un quadriennio. Frequentazioni presso lo studio di fisioterapia e osteopatia in via san Giacomo dei Capri, per mantenersi in forma. «Questa estate in Italia», assicura l’attaccante del Fuorigrotta. Niente Grecia. «La salute è un bene prezioso e va salvaguardata, quindi giusto sospendere il campionato e riprendere il prossimo anno». In sicurezza.
 
Volata strozzata. «Interrompere quanto di bello stavamo facendo, non è stato facile soprattutto con gli obiettivi ancora in gioco: secondo posto e Final Four di Coppa Italia. La pandemia ha stravolto la vita di tutti e quindi bisogna guardare al futuro», osserva lo studente universitario della Parthenope all’ultimo anno della magistrale. Studia finanza con tre esami alla fine del percorso e tesi da discutere. «Gli effetti dell'Enterprise Risk Management sul valore delle imprese. Un'analisi empirica del mercato internazionale». Relatore il professor Giuseppe Santorsola.

Famiglia. «Desidero ringraziare i miei genitori Alfredo e Giuseppina, che mi seguono da quando sono piccolo. Mio padre, in particolare, non si perde una partita. E poi posso contare sulla vicinanza dei miei fratelli, Alessio il più grande, consulente finanziario, e Andrea il più piccolo, talentuoso 17enne del Tennis Vomero, inserito nella classifica 3.2».
 
Donne e calcio. Spirito libero, tifoso del Napoli. «Sono molto scaramantico. Faccio sempre le stesse cose prima della partita, dal caffè nel bar di via Nicolardi al rituale prima di entrare in campo», confessa il ragazzo dei Colli Aminei con un passato calcistico a 11. «Qualche presenza in serie C con l’Arzanese e poi in D». Ma non solo.
«Due stage con la Nazionale under 18 guidata da Valerio Bertotto, ex dell’Udinese, a Castel Rigone e poi a Perugia».
 
Testa sulle spalle. Nel 2013 inizio universitario e nuovo percorso sportivo. «Mi chiama un amico, per giocare a calcio a 5 in serie C. Dal Cus Napoli al Fuorigrotta: il direttore generale Pasquale Scolavino decide di portarmi con sé. Under 21 e prima squadra», ricorda Luca. Di lì storia nota. Scalata in A2, con un bersaglio da centrare. «Ringrazio il presidente Serafino Perugino per la fiducia che ripone e che ha sempre riposto in me. Spero di ripagare la sua stima, magari con una stagione da protagonista insieme alla squadra, conquistando la meritata seria A1».

Impianti. Miraggio PalaBarbuto (soliti intoppi burocratici), di nuovo al PalaCercola. E’ così che va la vita all’ombra del Vesuvio. In attesa di conoscere il successore di Fabio Oliva in panchina. «Possibile soluzione interna Ferri D’Alicandro. Patron Perugino farà le sue valutazioni».
 
Doppio sogno. «Sarebbe fantastico vestire la maglia della Nazionale, che non si è qualificata ai Mondiali. Seguiranno anni di sperimentazione. Spero di rientrare nei piani del ct Alessio Musti». Infine la missione in chiave napoletana. «Mi chiamano El Diez, maglia numero 10». Accostamenti pesanti per il «Lupin d’area» del Fuorigrotta. «Speriamo di fare il salto di qualità». Vedremo.
 
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