Rigore con la moviola, l'Atletico non ci sta:
«Noi danneggiati dal video»

Rigore con la moviola, l'Atletico non ci sta: «Noi danneggiati dal video»
di Redazione Sport
Mercoledì 14 Dicembre 2016, 16:08 - Ultimo agg. 18:49
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Il calcio entra nel futuro. Il primo, storico, rigore deciso dall'arbitro dopo aver rivisto le immagini su un monitor è stato fischiato in Giappone, durante la semifinale del Mondiale per club - tra Atletico Nacional Medellin e Kashima Antlers - competizione ufficiale della Fifa. La sperimentazione dell'ausilio tecnologico, varato lo scorso 5 marzo dall'International Board, è dunque passata dalla fase off-line - ovvero senza possibilità di influenzare la direzione in campo - a quella on-line, in presa diretta. E per di più con l'immagine simbolica dell'arbitro che va a bordo campo e visiona di persona le immagini. Più moviola in campo di così, è impossibile. Il 'Video Assistant Refereè (VAR) è divenuto protagonista al 32' del primo tempo, quando l'arbitro ungherese Viktor Kassai non è intervenuto sul contatto, in area colombiana, tra Orlando Berrio e Daigo Nishi. La sua attenzione è stata però richiamata dal collega designato alla Var, Danny Makkelie.

Si è così assistito all'inusuale scena dell'arbitro che corre a bordo campo, rivede l'azione sul video e quindi indica con decisione il dischetto. Solo gli esperti lo sapevano ma il protocollo lo prevede: se le immagini non risolvono del tutto e serve una 'valutazionè, allora spetta all'arbitro direttamente e non ai suoi assistenti video guardare e decidere. L'Atletico di Medellin si è sentito danneggiato dalla novità, pur ammettendo di non aver perso per quel rigore, come il 3-0 finale conferma. I tifosi colombiani hanno contestato il fuorigioco, all'inizio dell'azione, del giapponese che poi ha subito il fallo. Ma, ha chiarito la Fifa stessa, il guardalinee ha giustamente applicato la regola del 'wait and seè, valutando ininfluente la posizione del giocatore in quel momento.

La VAR era stata chiamata in causa il primo settembre, in Italia-Francia, partita amichevole, per un presunto tocco di braccio in area di Kurzawa. che sollevò le proteste degli azzurri. La video-assistenza chiarì però all'arbitro olandese Kuipers che il tocco era avvenuto con la coscia. «E stata la prima applicazione dal vivo del sistema 'VAR' - ha sottolineato Massimo Busacca, capo della Commissione arbitri e designatore Fifa - ed è una novità per tutti. Specialmente aver visto l'arbitro correre verso 'l'area replay' a bordo campo, per consultare il video». «Nell'azione della partita di oggi - ha sottolineato Busacca - la comunicazione fra arbitro ed assistente video è stata chiara, la tecnologia ha lavorato bene e la decisione finale è stata presa dall'arbitro. E sarà sempre così, perché la VAR è solo un supporto tecnico».

«Il messaggio chiaro che abbiamo da giocatori e allenatori di tutto il mondo è che vorrebbero l'arbitro rimanesse colui che prende la decisione, ma che abbia la possibilità, in ogni momento, di andare a vedere il video direttamente», ha spiegato David Elleray, direttore tecnico dell'Ifab. Quest'ultimo, di concerto con la Fifa e gli organizzatori delle competizioni, deciderà se apportare eventuali ulteriori miglioramenti al protocollo prima di introdurlo a livello globale. «Gli organizzatori delle competizioni invieranno una grande quantità di informazioni all'Ifab.

Saranno analizzate dalla KU Leuven University», ha aggiunto Elleray, incaricata di studiare l'impatto della novità non solo sull'arbitraggio, ma in generale sul gioco, anche a livello emozionale.

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