Napoli a cinque cerchi con il bronzo
​di Assunta Cennamo a Buenos Aires

Assunta Cennamo
Assunta Cennamo
di Diego Scarpitti
Giovedì 18 Ottobre 2018, 16:26
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«Esperienza indescrivibile. Credo che le Olimpiadi giovanili siano il sogno di ogni adolescente e io sono riuscita ad arrivarci e a classificarmi terza! Sono fiera e orgogliosa di me stessa». Prima medaglia a cinque cerchi per Assunta Cennamo, 17enne napoletana, che ha conquistato il bronzo agli Youth Olympic Games in Argentina. Come Gabriele Caulo, medesimo risultato per l’atleta della Olimpo Futurama, che si allena con il campione mondiale di kickboxing 2016 Davide Messineo, sotto lo sguardo attento del maestro Gennaro Buonocore. La studentessa liceale al quarto anno del linguistico Vincenzo Cuoco pratica taekwondo da quando aveva sette anni. «Un giorno mio fratello Ciro mi costrinse a fare una prova e da lì non ho più smesso di allenarmi». Sin da piccola la ragazza che abita dalle parti di piazza Garibaldi raccoglieva successi a livello nazionale, inanellando campionati e alzando al cielo anche diverse Coppe Italia. «A 13 anni ho iniziato a gareggiare all’estero, vincendo il bronzo agli Europei per club. A quell’età è cominciato il mio percorso in Nazionale, partecipando varie volte ai Mondiali, sfiorando il podio». Nella categoria 63 kg Susy ha ben figurato a Buenos Aires. Due gli incontri sostenuti dalla giovane azzurra (terza nel ranking internazionale) all’Oceania Pavilion, fermata in semifinale dalla campionessa del mondo in carica, la serba Nadica Bozanic, sul punteggio di 4-16. Ai quarti finisce 11-8 contro la tunisina Asma Haji. «Dedico la medaglia in primis a me stessa, alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in questi mesi difficili, dandomi quanto mi mancava, al mio maestro Gennaro Buonocore che mi ha cresciuta e a tutti i miei amici, che mi hanno sempre contattata per sapere come stavo e mi hanno organizzato una festa al ritorno». Alle spalle un percorso costellato di sacrifici. Massacranti le tappe di avvicinamento alle Olimpiadi giovanili. «Qualificazione avvenuta ad aprile ad Hammamet, dove mi sono classificata terza. Mi sono allenata per cinque mesi, rinunciando anche alle vacanze estive, per mantenere il peso e la forma. Sono stata affiancata da uno staff di persone competenti, che mi ha seguito interamente passo passo, dal maestro Claudio Nolano, dai fisioterapisti, dal manager Carlo Molfetta e dal preparatore Francesco Zambrella», racconta Cennamo, partita per il Sudamerica con la consapevolezza di ripagare i pesanti sforzi compiuti. «Nella testa un unico pensiero: volevo vincere». La campionessa che ha scelto volutamente Lingue, perché ama viaggiare, punta decisa alle Olimpiadi. «Parigi 2024 più che Tokyo 2020». Intensificherà per questo motivo le sedute in palestra e curerà con maggiore attenzione ogni dettaglio. «Tutti i giorni almeno un’ora e mezza quando sono a Napoli, due volte al giorno fino a tre ore, invece, quando mi alleno in Nazionale». Per vincere da grandi, bisogna sudare non poco.
 
 


 
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