Calciomercato Napoli, in estate la rivoluzione di De Laurentiis

Kvara guida la lista degli azzurri in dubbio per la prossima stagione

Stanislav Lobotka
Stanislav Lobotka
di Bruno Majorano
Giovedì 9 Maggio 2024, 07:21 - Ultimo agg. 19:01
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Napoli, cantiere aperto. La stagione che verrà si prospetta ricca di punti interrogativi e povera di punti esclamativi. Toccherà a Giovanni Manna (d’accordo con l’allenatore designato) rimettere insieme i cocci di questa fallimentare annata e mettere mano alla rivoluzione d’estate. Si riparte con pochissime certezze, eppure sembra che da quelle si dovrà formare il gruppo giusto per tracciare la strada.

Chi resta

La fascia di capitano resterà sul braccio di Giovanni Di Lorenzo.

E dovrà essere il terzino azzurro a fare da chioccia non solo dei giovani che arriveranno, ma anche dei giocatori già fatti e formati che dovranno in fretta ambientarsi e diventare leader. Di Lorenzo è stato il punto fermo del Napoli dello scudetto con Spalletti, così come lo è stato nel Napoli del collasso da Garcia a Calzona. Dovrà fare come nell’albergo di Udine dopo la notte di gloria del 4 maggio 2023, salire su una sedia e dettare le regole. Potrà contare sulla compagnia di Lobotka e Anguissa, lo zoccolo duro del centrocampo, ma anche di Rrahmani, uno dei pochi punti fermi della difesa 2024-25. Dei volti nuovi, l’unico a essersi conquistato la riconferma è Ngonge, che però difficilmente sarà considerato uno dei titolarissimi della prossima stagione. Dovrà ritagliarsi un ruolo da gregario di qualità, capace di entrare a gara in corso provando a dare qualcosa in più nella trequarti offensiva. Ma ci sarà.

Chi parte

A differenza di Piotr Zielinski, che invece si è già promesso sposo dell’Inter, ha già sostenuto le visite mediche con il club neroazzurro e sta vivendo queste ultime tre gare di campionato con il Napoli come un lungo commiato. Lui non ci sarà il prossimo anno e rimpiazzare il polacco non sarà una cosa facilissima per il club azzurro. Così come facilissimo non sarà trovare il sostituto di Victor Osimhen. A differenza di Zielinski non si è ancora accasato altrove, ma le parole di De Laurentiis nei mesi scorsi non lasciano troppo spazio a ripensamenti dell’ultimo minuto. Andrà via (per i 120 milioni previsti dalla clausola contrattuale) e il Napoli dovrà scegliere il nome del suo erede. Un bel problema, nonostante la ricca cifra da poter reinvestire sul mercato. Ai saluti anche quelli che sono arrivati a gennaio ma non hanno lasciato il segno in maniera evidente. Su tutti Dendoncker che dal suo sbarco sul pianeta Napoli ha collezionato la bellezza di appena 21 minuti in serie A. Non del tutto differente la situazione di Traorè, che ha giocato sicuramente di più rispetto al belga, ma come lui non ha assolutamente lasciato il segno con la maglia azzurra. Per questo motivo non sarà riscattato ed eventualmente il Napoli potrebbe solo pensare di intavolare una trattativa. Ma in ogni caso non sarà una delle priorità del nuovo allenatore e del nuovo direttore sportivo.

Chi è in dubbio

Poi ci sono quelli che nei sondaggi elettorali sarebbero indicati come gli «indecisi». Ovvero, quelli che non sanno ancora con certezza quello che sarà il loro destino per la prossima stagione. Il portabandiera degli «indecisi» è certamente Kvara. Il georgiano ha ancora un contratto con il Napoli per altre 3 stagioni, ma il fatto che alla sua porta possano andare a bussare i top club europei è molto più di una semplice impressione. È chiaro che De Laurentiis farà di tutto per trattenere la sua stella, magari adeguandogli e prolungandogli anche il contratto, ma fino a quel momento ogni tentazione potrebbe essere dietro l’angolo. In dubbio ci sono anche Alex Meret (portiere quasi ogni estate con la valigia pronta), Politano e gli attaccanti di scorta: Raspadori e Simeone. Per tutti e quattro vige un solo grande punto interrogativo, il loro impiego nel Napoli che verrà con il nuovo allenatore. Meret è stanco di essere messo in discussione, Simeone non vuole essere la seconda scelta del nuovo numero 9, Politano ambisce al posto fisso mentre Raspadori vorrebbe chiarezza sul sistema di gioco e sul suo reale impiego nel Napoli. È arrivato nell’estate 2022 con l’idea di giocare alle spalle di Osimhen in un ideale 4-2-3-1, salvo poi vedersi dirottato prima sulla fascia (nelle migliori delle ipotesi) e poi in panchina quando il 4-3-3 è diventato il mantra vincente di Spalletti.

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