La traiettoria magica di Callejon
nel segno di Maradona e Palanca

La traiettoria magica di Callejon nel segno di Maradona e Palanca
di Pino Taormina
Lunedì 30 Ottobre 2017, 10:25 - Ultimo agg. 10:32
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Traiettoria alta di interno totale, a rientrare verso il palo corto: ci prova Insigne ad arrivare, non la tocca. Ci provano pure Falcinelli e Cannavaro. E questo caso probabilmente inganna Consigli. «No, José, non l'ho toccata», confida Lorenzo a Callejon. Non sanno ancora che la matassa l'ha risolta la Lega Calcio assegnando il gol proprio all'ex Real Madrid a tempo di record. Lo spiovente direttamente da calcio d'angolo di Calleti serve anche a rimettere mano alla memoria. E allora rispunta la suprema bellezza, Maradona che pesca Orsi un passo di troppo in avanti e lo fulmina, in un Napoli-Lazio in cui di tutto accadde e anche quello, il gol dalla bandierina. Il massimo artigiano della specialità è stato Massimo Palanca, O Rey di Catanzaro, che ebbe almeno 13 volte la presunzione di poterci riuscire con un piede piccolissimo e i baffoni. Roberto Baggio, Recoba, Beckham, Ronaldinho, Henry e Roberto Carlos, di esterno sinistro e rasoterra lui. In questa notevole compagnia da ieri adesso c'è anche Callejon. Ovviamente, è solo un gioco: perché è chiaro che in questo caso si tratta di un cross a rientrare forte come vuole Sarri in queste situazione.
 
 

Callejon, poiché è uno è incontentabile, quando esce dal campo trova sempre l'occasione per farsi notare: abbassa la testa ed evita lo sguardo di Sarri. Forse non voleva uscire, chissà. Certo, lo stakanov azzurro sembra davvero avere uno sguardo piuttosto cupo. Pochi secondi e si rivede ancora che scherza con gli altri. D'altronde lo spagnolo le gioca davvero tutte e non può certo risentirsi se, in vista della gara con il Manchester City, per un quarto d'ora Sarri prova a risparmiarlo. D'altronde, se qualche rotazione in difesa o a centrocampo, può concedersela, in avanti proprio no. Giocano sempre loro. Tranne qualche minuto. È l'ottava sostituzione in sedici partite, neanche tantissime: cosa dovrebbe fare Hamsik allora?

Il gol di ieri al Sassuolo è il quinto in campionato, il settimo nella stagione (con i gol al Feyenoord e al Nizza) e il numero 69 gol in azzurro. Una meraviglia, certo, ma la domanda è sempre la stessa: quella specie di stella cadente, quel pallone improbabile da uno spigolo di campo, era davvero voluto? Ovvio che né a Callejon né e a quelli prima di lui mica si va a chiedere se si trattava di un tiro o di un cross al centro.
 
Cesareo Onzari, attaccante dell'Huracàn, fu il primo a fare gol direttamente su calcio d'angolo, il 2 ottobre 1924, in un'amichevole Argentina-Uruguay finita a botte, tanto per cambiare quando si sfidano queste due nazionali sudamericane.

Callejon trova la famiglia ad attenderlo nel ventre del San Paolo: si sofferma per qualche minuto in quella stanzetta dove la moglie e la figlia sono ad aspettare, in compagnia della signora Albiol e della sua prole. José dopo l'abbraccio dei compagni, riceve anche quello della sua bambina: esce con lei in braccio, mentre nel frattempo arriva Hamsik e Paolo Cannavaro. Il capitano e l'ex capitano si fermano per una foto ricordo e quando passa Callejon li prende in giro entrambi. Sarà adesso una settimana complicata, prima della sosta: perché prima c'è il Manchester City e poi c'è il Chievo.

Da stamane si comincerà a parlare della formazione di Guardiola e Callejon sa bene che per andare avanti in Champions bisogna vincere perché anche un pari potrebbe essere assai insidioso. Callejon c'era nella stagione della beffa, quella dei 12 punti nel girone che non furono sufficienti a passare il turno. Lui è uno dei pezzi forti di questo Napoli: e anche il suo modo di giocare si è assai raffinato con Sarri. Spesso si accentra alle spalle di Mertens, più che sulla sua destra. In alcuni momenti diventa uno specie di trequartista che corre veloce tra le linea dei difensori e non solo lungo la fascia.