Calzona sotto le «macerie» del Napoli: la riflessione da fare su una denuncia forte

«Ho trovato una catastrofe»: cosa c'è dietro lo sfogo dopo la partita di Firenze

Ciccio Calzona e Vincenzo Italiano prima di Fiorentina-Napoli
Ciccio Calzona e Vincenzo Italiano prima di Fiorentina-Napoli
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Sabato 18 Maggio 2024, 07:50 - Ultimo agg. 18:16
3 Minuti di Lettura

Meno di tre mesi, dal 21 febbraio al 17 maggio, dalla sfida Champions contro il Barcellona al mini spareggio per la Conference League contro la Fiorentina. Tempo sufficiente a Francesco Calzona detto Ciccio, ct della nazionale slovacca e terzo tecnico assunto da De Laurentiis in questa disastrosa stagione, per lanciare un messaggio forte dagli spogliatoi dello stadio Franchi: «Qui ho trovato una catastrofe. Mi assumo le responsabilità per quello che non sono riuscito a fare, ma i problemi sono cominciati sette mesi prima di me, già durante il ritiro precampionato. Ho dovuto fronteggiare situazioni anche fuori dal campo, non lo immaginavo». Lascerà il Napoli probabilmente fuori dall'Europa, rispetto a Mazzarri - 25ma giornata - ha una posizione in meno al momento, nono posto. Cambia poco. E' certo che i cambi decisi da De Laurentiis in panchina non hanno fatto altro che destabilizzare lo spogliatoio sotto tutti i punti di vista.

Una catastrofe. E cioè? Uno spogliatoio che Spalletti aveva saputo dirigere con fermezza e in cui sono esplose le tensioni appena i risultati non sono arrivati. I primi malumori emersi con Garcia e proseguiti con Mazzarri e Calzona, che a un certo punto ha avuto parole particolarmente dure verso i giocatori perché - alla sua prima esperienza da tecnico di club - davvero si augurava di poter realizzare il miracolo della qualificazione Champions o di conquistare in extremis il posto in Europa League.

Invece, a meno di un colpo di fortuna che questo Napoli forse neanche merita, il congedo tra pochi giorni sarà amaro: niente Conference, Napoli fuori dall'Europa dopo 14 stagioni.

Una catastrofe. Eccolo il Napoli, secondo Calzona, a un anno dalla festa scudetto. Con problemi legati anche alla questione dei rinnovi dei contratti. Alcuni sistemati, a cominciare da quello sontuoso assicurato ad Osimhen e da quelli per gli assistiti del potente procuratore Giuffredi, molto vicino al club, e altri in sospeso, partendo da quello di Kvara che deve essersi indispettito per le parole di De Laurentiis. E poi Zielinski, fuori dalla lista Champions perché legittimamente, nei tempi previsti dal regolamento, si è legato a un altro club, quello che ha vinto lo scudetto. Peccato che Calzona sia finito sotto queste “macerie”. Non vede l'ora di scappare da qui, come tanti altri, con contratto o senza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA