Insigne è un caso: il Napoli crolla
con la Dea e Ancelotti lo tiene fuori

Insigne è un caso: il Napoli crolla con la Dea e Ancelotti lo tiene fuori
di Gennaro Arpaia
Lunedì 22 Aprile 2019, 21:41 - Ultimo agg. 21:43
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Dalle lacrime contro l’Arsenal alla panchina contro l’Atalanta. Per Lorenzo Insigne la settimana di Pasqua non deve aver lasciato buone sensazioni, come una frattura che ormai sembra certa tra lui e l’ambiente che gli sta intorno. Ancora negli occhi e nelle orecchie di tutti la sostituzione dello scorso giovedì: il Napoli sta perdendo contro l’Arsenal e sta per salutare l’Europa League, Ancelotti richiama proprio il napoletano che, con sul volto un sorriso beffardo, non gli stringe la mano sussurrandogli qualcosa durante la sostituzione con Younes.

Poi la panchina salutata ma mai sfruttata: Insigne si appoggia al lato, si accovaccia, sembra accartocciarsi su se stesso. Le mani al volto e le lacrime trattenute a forza per non scoppiare davanti ai tanti che qualche minuto prima l’avevano sotterrato con fischi inclementi. A pochi minuti dal fischio finale Insigne lascia il campo e va negli spogliatoi. «Nessun problema con Lorenzo» dirà Ancelotti nel post partita nascondendo forse qualcosa di troppo, come fatto anche stasera: «Ha giocato tre gare in una settimana spendendo tanto, ho preferito preservarlo e sarà pronto per le prossime. È un patrimonio per noi, deve tornare ai suoi livelli perché tutti lo aspettiamo».

Ma non basta a spiegare quello che si vede in campo. Quattro giorni più tardi, infatti, Insigne va di nuovo in panchina contro l’Atalanta. Ancelotti sceglie la coppia Mertens-Milik. Il belga segna, il polacco ci va vicinissimo ma Maiello gli nega la gioia del gol. Sarebbe stato quello della vittoria, probabilmente, invece il Napoli prende l’ennesima imbarcata stagionale e l’Atalanta di Gasperini ha più voglia e fame tanto da ribaltarla, prima con Duvan poi con Pasalic. Il Napoli lascia il San Paolo tra i fischi di una Pasquetta amara. Amara anche per Insigne che il campo l’ha visto solo dalla panchina: Ancelotti fa entrare Luperto per dare il ricambio alla sfortunato Chiriches, poi Younes e Verdi nel momento di difficoltà. Il napoletano, al fischio finale, mette il cappuccio e rientra negli spogliatoi, poi si farà notare all’uscita dagli spogliatoi per un gesto di stizza evidente sotto gli occhi di tutti. Mai così lontano da Napoli e con nella testa tante voci di mercato che ora fanno la differenza.
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