Napoli battuto anche a Bologna:
«L'anno prossimo niente scuse»

Napoli battuto anche a Bologna: «L'anno prossimo niente scuse»
di Delia Paciello
Domenica 26 Maggio 2019, 14:00
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Nessuna gioia nel finale di campionato per il Napoli e il 3-2 di Bologna lascia un po' di amaro in bocca ai tifosi azzurri. Quel saluto al San Paolo nella penultima giornata con la gloriosa vittoria contro l'Inter aveva migliorato l'umore in città, e in tanti si aspettavano di chiudere l'anno calcistico in bellezza: invece Ancelotti congeda la stagione con qualche critica di troppo e meno punti del suo predecessore. «Ci avevano fatto credere che non serviva il fuoriclasse in campo, che bastava il blasonato allenatore a fine carriera in panchina…», «Ancelotti non ci ha portato nulla di buono, forse ha peggiorato il gioco di Sarri», sono le voci al veleno che corrono sui social. 

«Il gioco è stato meno divertente, a tratti addirittura spento. Le speranze scudetto distrutte troppo in fretta, le coppe un abbaglio momentaneo». Fra i tanti fantallenatori che si aggirano sul web c'è chi non apprezza le scelte tecniche di Carlo, ma in tanti semplicemente criticano per dar sfogo allo scontento lì dove le aspettative erano davvero alte. «Quest'anno doveva arrivare un trofeo», «La scorsa stagione abbiamo sfiorato il sogno, quest'anno qualcosa da mettere in bacheca andava agguantato», lamentano i tifosi che preferiscono vedere il bicchiere mezzo vuoto. Ma l'altra metà del tifo è già proiettata verso il futuro e si fa forte delle rassicurazioni del tecnico rispetto al fatto che la squadra certamente non si indebolirà: «Abbiamo fiducia che gli elementi importanti resteranno e la rosa verrà migliorata e rafforzata», «Stiamo crescendo e il trofeo arriverà, #forzanapolisempre», scrivono sotto i profili social del club.

Eppure, anche se al Dall'Ara il tecnico non si è sbracciato più di tanto le maniche in una gara fatta a giochi ormai chiusi e ininfluente ai fini della classifica, il Napoli ha disegnato geometrie con divertimento e al tema tattico provato e riprovato in questa coda di stagione (difesa ben alta, attacco in massa e incursioni dei centrocampisti) ognuno dei ragazzi ci ha messo un po’ del suo. Se non fosse che poi, come ormai d'abitudine, il tiratore di turno ha sbagliato mira: è capitato a Verdi, a Insigne e a Milik. E soprattutto i primi due sono fra i più bersagliati: «Si pensava che Verdi potesse apportare qualità invece quest'anno è stato una delusione», «Neanche il gol dell'ex ha fatto Simone», «Insigne non è in grado di fare il capitano, sta lì per sbaglio e si mangia troppi gol». Eppure nei 27 legni stagionali raccolti dalla squadra c'è sicuramente anche un po' di sfortuna. Ma proprio per questo c'è luce per il futuro: «La sorte è una ruota, la dea bendata bacerà anche noi».
 

Intanto i rossoblù non hanno perso l'occasione per far punti mandando in porta prima Santander, che ha approfittato di Luperto fuori tempo e posizione; poi una vecchia conoscenza azzurra, Dzemaili, in contropiede da metà campo che ha chiuso la sua corsa con un sinistro che ha sorpreso Karnezis. E infine si è ripetuto Santander a pochi minuti dal triplice fischio portando al vantaggio definitivo i suoi. 

Tuttavia già si intravedono basi positive - per chi vuol vederle - anche dalla parte del Napoli: Ghoulam ha dimostrato di essere pronto a tornare agli alti livelli ai quali ci aveva abituato prima dell'infortunio che ci fa ricordare quello che è mancato. «Siamo contenti che sei tornato», «Questo gol ti fa onore», «Faouzi, si è sentita la tua assenza ma ora stai tornando forte come prima», si commenta per le piazze virtuali. L'altro marcatore della serata, Mertens, ha confermato invece il suo legame con il pubblico, e mentre in tanti lo osannano qualcuno rivolge parole di stima anche verso Younes che gli ha fornito l'assist: «Un acquisto visto poco quest'anno, ma che si può rivelare di alto livello».

Così mentre nel capoluogo emiliano la gente celebra Sinisa e gli chiede di restare festeggiando il decimo posto dopo un anno di paura, i napoletani si mangiano le mani per una gara che poteva dare qualche emozione in più. E fra qualche borbottio di troppo ora tutte le speranze del popolo si riversano sul calciomercato e perché no, anche sulle possibili debolezze dell'infallibile Juventus alle prese con il cambio allenatore. Qualcuno vuole sentire l'odore della vittoria, altri vorrebbero semplicemente ritrovare l'entusiasmo dei ragazzi in campo, nota dolente di questo finale di stagione: «Non si può giocare senza motivazione, con giocatori morti». Eppure, finché c'è vita c'è speranza: sarà una lunga estate per gli appassionati di calcio in città, e di certo non mancheranno fantasie di mercato. In fondo al cuore il sogno è ancora vivo e si trascina dietro ricordi trentennali pronti a rivivere con i primi successi del prossimo anno di Serie A.
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