Sarri-Mancini, il tecnico neroazzurro: «Non ho mai offeso i giornalisti». Ma il cronista conferma: mi disse «frocio»

Sarri-Mancini, il tecnico neroazzurro: «Non ho mai offeso i giornalisti». Ma il cronista conferma: mi disse «frocio»
Giovedì 21 Gennaio 2016, 11:57 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 09:33
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Non si placa la polemica dopo le scintille tra Mancini e Sarri allo stadio San Paolo. Anche perché c'è un nuovo botta e risposta, questa volta tra il tecnico neroazzurro e il giornalista della Gazzetta dello Sport, Alessio Da Ronch, che ha confermato quest'episodio del passato: ovvero quando il Mancio, nel 2001, allora allenatore della Fiorentina, gli diede del "frocio" per un articolo non di suo gradimento. Un episodio smentito da Mancini in un comunicato nel pomeriggio dopo le rivelazioni su un sito internet toscano.

Si legge sul sito di Mancini: «Le esternazioni nel dopo gara di Napoli sono semplicemente in linea con la mia storia e la mia cultura calcistica. Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto: in queste ore si sta montando una polemica e si stanno creando fazioni che spostano l’attenzione dal vero problema! Per questo vorrei che si mettesse un punto a questa storia che è stata oggetto di fin troppe strumentalizzazioni. Non ultima quella secondo cui, 15 anni fa, sarei stato perfino autore dello stesso insulto nei confronti di un giornalista, cosa non vera: non ho mai utilizzato quel termine perché non ha mai fatto parte del mio linguaggio. Ribadisco la mia delusione, ma vorrei che la concentrazione tornasse ora sui nostri obiettivi sportivi e sulla prossima partita, fondamentale per il prosieguo della stagione dell’Inter».

Segue la replica di Alessio Da Ronch sulla Gazzetta dello Sport: «Era un fatto personale di cui non volevo parlare, ma avendo trovato la notizia questa mattina su vari siti ho deciso di raccontare l’accaduto». L’episodio risale al 30 agosto di quindici anni fa, spogliatoi dello stadio Franchi: «Al termine della conferenza stampa, il responsabile della comunicazione della Fiorentina mi disse che Mancini mi aspettava al piano di sotto. In realtà Mancini iniziò a inveire contro di me dicendomi che mi inventavo le cose e scrivevo cazzate. Io gli dissi che con quelle premesse non valeva la pena discutere, me ne andai e allora lui mi insultò in vari modi: tra i vari epiteti c’era anche quello che l’altra sera Sarri ha utilizzato nei suoi confronti: frocio. Credo anche frocio di m... Ma di questo non sono sicurissimo». Conclude Da Ronch: «Non penso che Mancini sia omofobo e non ho dato peso in modo particolare a quell’insulto. Con Mancini però non c’è stato più un chiarimento. Sono passati 15 anni e ancora non mi rivolge la parola, anche se probabilmente per quell’episodio mi sarei aspettato delle scuse».

Il sito Firenzeviola.it che, per primo, oggi ha rilanciato questa vicenda ha ricordato anche come andò a finire quella stagione calcistica: «La Fiorentina incappò poi in una serie di risultati negativi e anche per alcune tensioni tra lo stesso Mancini e la tifoseria viola, il tecnico a gennaio decise di dimettersi. La Fiorentina non riuscì a invertire la rotta, arrivò la retrocessione, seguita poi dal fallimento del 2002».
 


Mentre Mancini in una intervista a Repubblica ha detto: «È ora di finirla con certe offese, quando ci sono persone che tutti i giorni le subiscono e soffrono e ci si rovinano la vita. Per giunta non possono arrivare da una persona di 60 anni, e che allena in serie A. Io non sono il paladino di nessuno. Però come si fa, dai, a sentire ancora queste cose... Siamo nel 2016! Tra l'altro la cosa che mi faceva arrabbiare di più era che mentre Sarri mi diceva "frocio" e "finocchio" era a un passo dal guardalinee e dal quarto uomo, e quelli impassibili». Conclusione: «Magari nella foga del discorso si è capito male: ho solo detto che se gli uomini fossero tutti come Sarri, allora sarei orgoglioso di essere gay. Quanto al resto, ovviamente rispetto tutti i gusti sessuali, però a me piacciono le donne, e solo quelle. All'estero c'è una sensibilità diversa su queste storie. Infatti ribadisco quello che ho detto lì per lì: in altri Paesi, tipo in Inghilterra, un allenatore che pronunci parole simili contro un collega non metterebbe più piede in campo». Come finirà? «All'italiana, no? Due giornate di squalifica e via...». Ma la polemica continua...

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