Napoli, De Laurentiis è favorevole alla Superlega ma la Figc minaccia esclusioni

ADL pronto al dialogo con gli altri top club europei

Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Venerdì 22 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:09
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C'è grande soddisfazione, ma nessuna presa di posizione ufficiale da parte del Napoli. La decisione della Corte di Giustizia europea sulla Superlega non può che trovare d'accordo il presidente, Aurelio De Laurentiis. Il numero uno azzurro del resto era stato tra i pionieri riguardo l'idea di un torneo alternativo fin dal lontano 2007. Facile immaginare che il patron della Filmauro abbia accolto con gioia il verdetto di ieri. Intendiamoci: non solo e non tanto per la Superlega in senso stretto, quanto più per il principio che la Corte ha affermato ridimensionando di fatto il ruolo della Uefa e non solo. C'è di più.

De Laurentiis sarebbe pronto a partecipare a un dialogo con altri grandi club europei per costruire il progetto.

Per il momento comunque il tutto è ancora in fase assolutamente embrionale. Quasi sperimentale, verrebbe da dire. Di qui a gettare anche soltanto le basi, infatti, ce ne passa. Almeno un lustro, forse anche di più. Serviranno anni per creare tutte le infrastrutture necessarie alla realizzazione di un'impresa del genere.

La sentenza della Corte di giustizia europea ha comunque provocato uno tsunami. In Italia la prima squadra a esporsi contro la Superlega è stata la Roma. Il club giallorosso ha ribadito «la propria posizione in rispetto dei valori e del futuro del calcio europeo. Il club non appoggia in nessun modo alcun progetto di cosiddetta Superlega che rappresenterebbe un inaccettabile attacco all'importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo. La Roma crede che il futuro e il benessere del calcio europeo possano essere assicurati solo con il lavoro congiunto dei club attraverso l'Eca, in stretta collaborazione e in partnership con Uefa e Fifa». Posizione simile anche per l'Inter: «il futuro del calcio europeo può essere garantito solamente dalla collaborazione tra i club all'interno dell'Eca e in partnership con Uefa e Fifa». Il club nerazzurro ha ribadito: «Come società, rimaniamo fortemente ancorati ai valori che caratterizzano il modello sportivo europeo e ci impegniamo a lavorare insieme a tutte le altre squadre raccolte in associazione dall'Eca per sostenere questi valori». E pensare che l'Inter era stato uno dei 12 club che aderì al primo progetto, naufragato nel giro di un amen, dell'aprile 2021. Le altre due squadre italiane erano Juve e Milan, che ieri non si sono espresse.

Chi aderirà, dovrà vedersela con la Figc che ha ribadito il no alla Superlega: «Riconoscendosi pienamente negli organismi sovraordinati dell'Uefa e della Fifa, la Figc ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali per la difesa del principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali». Per questo la Figc «ritiene che la Superlega non sia un progetto compatibile con queste condizioni e agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano». Breve, ma chiarissima, anche la presa di posizione della Lega serie A: «In merito alla cosiddetta vicenda Superlega, in attesa di approfondire la portata e gli effetti giuridici della decisione pubblicata oggi dalla Corte di Giustizia UE, la Lega serie A ribadisce la centralità del campionato nazionale e dei suoi tifosi e auspica che i successivi sviluppi vedano un pieno coinvolgimento delle Leghe e dei club». Il concetto di tutela dei campionati è stato ribadito anche da Andrea Abodi, ministro per lo Sport e per i Giovani: «La Corte non ha detto che si giocherà la Superlega, ma che l'assetto va rivisto. Il presupposto fondamentale per me è che ci sia inclusività della competizione, la tutela dei campionati e vivai nazionali».

Non è passata inosservata neppuire la posizione di uno dei fautori della prima Superlega, Andrea Agnelli. L'ex presidente della Juve su X ha scritto: «Fino alla fine», e ha citato gli U2 «Where the streets have no name». Nel testo del brano si legge: «Voglio correre, voglio nascondermi, voglio abbattere i muri che mi trattengono, voglio arrivare e toccare la fiamma dove le strade non hanno nome. Voglio vedere quella nuvola di polvere svanire senza lasciare traccia. Voglio ripararmi dalla pioggia avvelenata». 

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