Torino-Napoli, l'ira del web:
«Ancelotti subito out»

Torino-Napoli, l'ira del web: «Ancelotti subito out»
di Delia Paciello
Domenica 6 Ottobre 2019, 21:51 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 11:27
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«Ancelotti out», è la voce decisa che prende sempre più forza nelle piazze virtuali e non solo, specie dopo il pareggio amaro col Torino. Neanche il cambio di modulo ha salvato l’andazzo del Napoli, che continua a deludere le altissime aspettative dei tifosi: «Non vogliamo un pensionato in panchina»; «Ancelotti ha vinto con squadre in cui l’allenatore serviva ben poco. Ha distrutto un gruppo che giocava bene a calcio»; «Ci prende solo in giro con le sue dichiarazioni. Non sono un disfattista ma nascondere i problemi non serve, e il mister non è in grado di gestire questa squadra»; «Non si capisce se difende i calciatori o la sua panchina d’oro»; «Ha provato pure col 4-3-3, ma dovrebbe guardare qualche partita del Napoli di Sarri e imparare»; «È un pagliaccio, abbiamo finito la pazienza», sono alcuni fra i commenti più dolci che arrivano nei confronti dell’allenatore.

Decisamente scatenato l’insoddisfatto popolo del web, che pare stia vedendo sfumare il sogno già alla settima giornata: «Dicono di voler lottare per lo scudetto e poi scendono in campo così»; «Col Liverpool è stata solo una macchia, in tutte le altre gare abbiamo visto un Napoli deludente».

«Senz’anima»: è così che alcuni descrivono il gioco degli azzurri. Qualcun altro la chiama «confusione», altri danno la colpa al modulo o persino ai giocatori fuori ruolo. Anche se, che sia 4-3-3- o 4-4-2, le posizioni medie dei singoli non sembrano variare molto, eccetto per giocatori quali Zielinski o Fabian Ruiz che da sempre si sono adattati al centro o lateralmente a seconda delle esigenze tecniche e indipendentemente dal modulo. Ma questa volta, a differenza delle altre gare, il Napoli ha prodotto meno occasioni: Mertens solo a lottare con gli avversari, poi Llorente subentrato ad Insigne ha tentato qualche tiepido colpo di testa mettendo il fisico contro i difensori granata. «Un cambio che andava fatto prima, Lorenzo in qualsiasi modulo ormai non rende più»; «Insigne non è il mio capitano, giochiamo ogni partita in dieci», si legge sui social.
 

 

Nota positiva fra le parolacce e le bestemmie dei napoletani la tenuta difensiva, nonostante i tanti – forse troppi – infortuni in difesa: difficile tener testa a Belotti, ma il giovane Luperto si è mostrato lucido, aiutato da Manolas forse nella sua più convincente prestazione in azzurro. Migliore in campo Di Lorenzo, affidabile e sicuro, con grande personalità nonostante la tenera età: «È l’unico che merita in questa squadra, l’unico che dimostra di voler vincere». Ma anche Meret si rivela ancora una volta provvidenziale, salvando in diverse occasioni i suoi dalla disfatta: «Meno male che almeno abbiamo il portiere»; «Ha evitato il peggio».

A proposito di infortuni, col Torino è toccato a Hysaj: un buon inizio di gara dopo la lunga assenza dal campo, poi quella capriola che ha fatto preoccupare tutti gli spettatori. «Almeno però ci ha messo cuore, ci ha fatto spaventare»;  scrivono i tifosi. Ma nulla di grave per fortuna, si spera torni presto disponibile aspettando anche il rientro dei suoi colleghi del reparto arretrato.

«Cacciate le palle», è l’ultimo grido, l’ultima invocazione dei napoletani.
Troppi punti lasciati per strada e una classifica che piange mentre il titolo sembra quest’anno essere diventato una lotta a due fra la solita Juve e una ritrovata Inter, rigenerata da Conte in questo avvio di stagione. «L’anno scorso chiudemmo il campionato a gennaio, quest’anno ci siamo anticipati», commentano i demoralizzati tifosi azzurri. Trentuno giornate ancora da giocare, tutto può succedere: ma in città ora in pochi ci credono, vince la paura di una nuova illusione per poi restare anche stavolta a mani vuole. Ma c’è un popolo che in fondo vorrebbe essere smentito.

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